Lo strato di cartilagine che ricopre il ginocchio favorisce il corretto scivolamento dei capi ossei uno su l’ altro. Quando, per importanti deviazione dell’ asse del ginocchio, conseguenti a patologie congenite o acquisite, inizia un processo degenerativo della cartilagine, l’ evoluzione nel tempo e’  un restringimento dello spazio articolare con una deviazione ulteriore  dell’ asse di carico. Di conseguenza la cartilagine della parte lesionata  va in contro ad un progressivo  consumo associato al  peggioramento dell’ infiammazione e del dolore.

L’osteotomia e’ un intervento indicato nel paziente con una  una artrosi monocompartimentale cioe’ che colpisce una sola parte del ginocchio. Il trattamento chirurgico consiste nella rimozione o nell’ aggiunta di un cuneo osseo nella parte inferiore del femore o nella parte superiore della tibia. Il fine e’ quello  al  di spostare il peso del corpo dalla parte danneggiata alla parte sana del ginocchio, così da distribuire equamente i carichi su entrambi le superfici. In questo modo si rallenta il processo artrosico nella zona del ginocchio maggiormente lesionata.

L’intervento di osteotomia è indicato quando il  paziente e’ troppo giovane per avere protesi di ginocchio.

Solitamente viene preso in considerazione nei pazienti con eta’ inferiore ai 60 anni e con una artrosi nella fase iniziale -moderata che colpisce un solo compartimento esterno o piu’ frequentemente interno.

Molti pazienti che si sottopongono ad intervento di osteotomia, necessitano in futuro, dopo 8-10 anni circa,  di una protesi di ginocchio.

Gli obbiettivi  dell’ osteotomia sono:

– Trasferire il peso dalla parte artrosica alla parte sana del ginocchio

– Correggere l’ allineamento del ginocchio

– Prolungare nel tempo la buona funzionalita’ ginocchio.

I vantaggi proncipali sono:

– ritardare l’ intervento di protesi preservando l’ anatomia e la’ funzionalita’ del ginocchio.

– Nessuna restrizione dell’ attivita’ fisica, lavorativa e sportiva anche ad alto impatto

Gli svantaggi sono:

– Risoluzione del dolore non  prevedibile nel tempo come nelle protesi di ginocchio

– recupero post operatorio piu’ lungo per i tempi di consolidazione della osteotomia

– L’ intervento di protesi eseguito dopo osteotomia risulta tecnicamente piu’ complesso

E’ a tutt’oggi considerata una opzione valida anche se gli eccellenti risultati della protesizzazione del ginocchio hanno reso l’ osteotomia una procedura meno utilizzata rispetto a qualche anno fa.

TECNICA OPERATORIA

L’esame diagnostico principale e’ la radiografia in piedi degli arti inferiori, dal bacino all caviglia. Solo con questa indagine il chirurgo e’ in grado di misurare la deviazione assiale in varo o in valgo del ginocchio. Di conseguenza e’ in grado di determinare l’ altezza del cuneo  da asportare o da aggiungere per riportare il ginocchio dritto “in asse”.

La maggior parte delle osteotomie avvengono a carico della parte alta della tibia per correggere il varismo del ginocchio (ginocchio in fuori), piu’ frequente ed alleggerire la pressione nella parte interna.

Classicamente  l’ intervento, eseguito gia’ negli anni 60, prevede  l’ asportazione di un cuneo laterale della tibia previa osteotomia del perone, e fissazione della tibia nella posizione corretta, con una placca di metallo con viti.

Oggi e’ maggiormente utilizzata la tecnica che prevede una osteotomia in apertura  della tibia nella parte interna con l’ aggiunta di un placca di metallo con viti e trapianti ossei per favorire la consolidazione ossea. In questo modo non e’ necessario eseguire anche l’ osteotomia del perone.

In casi particolari, quando la deformita’ e’ in valgo ( ginocchio a X),  l’ ostetomia viene praticata  allo stesso modo, nella  parte inferiore del femore.

L’ intervento viene eseguito in 1 ora circa. I tempi di degenza variano da 2 a 4 giorni duranti i quali il paziente e’ monitorato e sotto controllo analgesico.

DOPO L’ INTERVENTO
Per proteggere il ginocchio durante la consolidazione dell’ osteotomia, viene di solito utilizzata  una ginocchiera. La deambulazione avviene con 2 bastoni canadesi  fino alla guarigione. Il carico completo sull’ arto operato  viene concesso  dopo circa 4 settimane durante le quali il paziente gia’ esegue, con il fisioterapista , il programma di riabilitazione stabilito per recuperare forza e articolarita’ del ginocchio.

I primi controlli sono programmati dopo 2 settimane dall’ intervento per rimuovere i punti di sutura e dopo 4 settimane con una radiografia del ginocchio per valutare i tempi di consolidazione ossea dell’ osteotomia.

Solitamente occorrono almeno 3 mesi per riprendere  completamente tutte le attivita’.

COMPLICANZE
Come tutti gli interventi anche l’ osteotomia del ginocchio puo’ presentare delle complicanze:

– Infezione

– Formazione di emboli

– Fibrosi del ginocchio

– Lesioni neurovascolari

– Fallimento nella consolidazione dell’ osteotomia

Esistono una serie di misure preventive meccaniche e farmacologiche messe in atto nel perìodo peri e postoperatorio per tenere  il rischio di complicanze molto basso.

CONCLUSIONI
L’ osteotomia e’ un intervento indicato per ridurre il dolore e ritardare la progressione dell’ artrosi del ginocchio. Permette al paziente giovane di condurre uno stile di vita attivo senza limitazioni. Anche se in molti pazienti alla fine sara’ indicato l’ intervento di protesi, l’ osteotomia rimane sempre un ottima procedura  che permette di guadagnare tempo in attesa della protesizzazione.